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Bonus facciate, nella guida delle Entrate le novità su cessione dei crediti e sconto in fattura

Scade il 31 dicembre di quest’anno il termine entro cui sostenere le spese agevolate con il cd. Bonus Facciate. L’ultima proroga della detrazione introdotta dalla legge di Bilancio 2022 aveva fissato, infatti, al 31 dicembre 2022 la scadenza della detrazione che, dal 90% degli anni 2020 e 2021, è stata ridotta al 60% per il 2022.

La Guida sul “Bonus Facciate” dell’Agenzia delle Entrate, aggiornata a Settembre 2022, ricorda tutte le condizioni necessarie per poter accedere alla detrazione d’imposta IRPEF/IRES riconosciuta sulle spese relative a interventi di recupero o restauro delle facciate esterne degli edifici esistenti (cfr. art. 1, commi 219 e segg. legge 160/2019):

Pertanto viene ricordato, tra l’altro, che:

  • gli immobili oggetto di intervento devono trovarsi nelle zone A e B (indicate nel DM n. 1444/1968) o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali;
  • sono agevolabili i lavori realizzati per il rinnovamento e il consolidamento della facciata esterna, inclusa la semplice pulitura e tinteggiatura, gli interventi su balconi, ornamenti e fregi. Beneficiano, inoltre, della detrazione anche i lavori sulle grondaie e i pluviali, su parapetti e cornici. Sono comprese anche le spese correlate: dall’installazione dei ponteggi allo smaltimento dei materiali, dall’Iva all’imposta di bollo, dai diritti pagati per la richiesta di titoli abitativi edilizi alla tassa per l’occupazione del suolo pubblico;
  • in alternativa alla fruizione diretta della detrazione, è possibile optare sia per la cessione del credito che per lo sconto in fattura.

In particolare, su quest’ultimo aspetto la Guida è aggiornata con le recenti novità che hanno riguardato la cessione dei crediti derivanti dai bonus in edilizia (Bonus ristrutturazioni, Eco e Sismabonus ordinari ed al 110%, Bonus facciate, Bonus barriere architettoniche).

Pertanto la Guida ricorda che il credito d’imposta generato dall’intervento sulla facciata, anche quando spettante all’impresa esecutrice in virtù dello sconto in fattura, è cedibile 1 volta ad altri soggetti terzi (cd. “jolly”), compresi gli istituti di credito e gli intermediari finanziari, e 2 ulteriori volte solo a favore di:

  • ­ banche e intermediari finanziari iscritti all’albo previsto all’articolo 106 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (decreto legislativo n. 385/1993)
  • ­ società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo di cui all’articolo 64 del citato Testo unico
  • ­ imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia ai sensi del decreto legislativo n. 209/2005.

Viene inoltre ricordato che alle banche o le società appartenenti a un gruppo bancario è consentita, in ogni momento, la cessione a favore di soggetti diversi dai consumatori o utenti (cioè diversi dalle persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta), che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa o con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione per il correntista (cd. quarta cessione).

La guida è, altresì, corredata da tabelle riepilogative dei lavori agevolati e dei principali adempimenti.

 

 

(Fonte: ance.it)

 

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Superbonus, Ance chiede la proroga di sei mesi di tutte le scadenze

Dopo l’allungamento dei termini, i costruttori pensano ad una rimodulazione degli incentivi

Proroga di sei mesi del Superbonus e poi rimodulazione dell’incentivo, ma accompagnata da ulteriori forme di sostegno e finanziamento.

Verte su questi punti la proposta su cui l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) sta lavorando insieme alla Filiera delle costruzioni* per rendere strutturali i bonus edilizi.

Superbonus, la proroga di sei mesi

Lo studio di Ance e della Filiera delle costruzioni è supportato da approfondimenti sull’impatto dei bonus sull’economia in modo da garantire la copertura finanziaria e la sostenibilità economica delle misure.

Ance è consapevole che non possano esserci ulteriori modifiche retroattive, ma sostiene l’importanza di garantire la naturale durata della misura. Per questo, visti gli stop causati dalle difficoltà nel meccanismo della cessione del credito, ipotizza una proroga di sei mesi rispetto alle originali scadenze.

Quale sarebbe l’impatto della proposta dell’Ance nel caso in cui fosse accolta? La prima ripercussione positiva riguarderebbe chi è riuscito a completare il 30% dei lavori sulle unifamiliari entro il 30 settembre 2022. Questi committenti potrebbero usufruire del Superbonus 110% per le spese sostenute fino al 30 giugno 2023. Adesso, invece, chi ha superato lo scoglio sa che potrà ottenere il Superbonus 110% solo per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 e che potrà richiedere i bonus edilizi ordinari per le spese sostenute successivamente.

La proroga di sei mesi sarebbe positiva anche per i condomìni, che potendo beneficiare dell’aliquota al 110% fino al 30 giugno 2024 avrebbero più tempo per deliberare e programmare gli interventi. Con le regole attuali, invece, i condomìni possono ottenere il Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2023, poi l’aliquota scenderà al 70% fino al 31 dicembre 2024 e al 65% fino al 31 dicembre 2025.

Bonus edilizi, nuova modulazione

Ance è consapevole che è naturale pensare ad una nuova modulazione dei bonus, accompagnata da ulteriori forme di sostegno e finanziamento.

La Filiera delle costruzioni ha reso noto che proporrà al nuovo Governo di rendere strutturali i bonus edilizi per un arco temporale di 20 o 30 anni e modificare il loro funzionamento affinchè siano sostenibili.

Fratelli d’Italia sta pensando ad un bonus con un’aliquota compresa tra il 60% e il 70%, diversificato in base al reddito del beneficiario o al tipo di immobile. L’idea sarebbe agevolare maggiormente gli interventi sulla prima casa.

Si può quindi affermare che le agevolazioni resteranno, ma assumeranno una veste nuova in via di definizione.

* Filiera delle Costruzioni: ANCE, Rete Professioni Tecniche (RPT), Confcooperative Lavoro e Servizi, AGCI Produzione e Servizi di lavoro, Legacoop, GeneralSoa, UnionSoa, USI UnionSoaItaliane, Confartigianato Imprese, ANAEPA Confartigianato Edilizia, Confindustria, CNA Costruzioni, Conforma, Fondazione Inarcassa, Confapi Aniem, ISI Ingegneria Sismica Italiana, Federcostruzioni, Casartigiani, CLAAI, CNDCEC (Commercialisti), ANACI.

 

(Fonte: edilportale.com)