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Relazione attuazione PNRR riferita al 2021: nei pareri delle Commissioni Lavori pubblici e Industria del Senato chieste misure per caro materiali e proroga superbonus unifamiliari al 31 dicembre 2022

7 Aprile 2022

Le Commissioni Lavori pubblici e Industria del Senato hanno concluso l’esame della Prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all’anno 2021″ (n. 1055), accogliendo nei parere resi alcune importanti istanze ANCE in tema di caro materiali e superbonus 110 per cento. Si tratta in particolare, delle seguenti:

 

Commissione Lavori pubblici

  • Garantire la prosecuzione di un monitoraggio costante delle variazioni nei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici che potrebbero pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi del PNRR, al fine di predisporre in tempo utile adeguate misure volte a mitigarne gli effetti e di stanziare le necessarie risorse, valutando altresì di prevedere un meccanismo di revisione dei prezzi anche per il settore dei servizi e delle forniture, sia in ambito pubblico che privato.

 

Testo del Parere approvato  

 

***

 

Commissione Industria

 

Con riferimento agli effetti derivanti dal decreto-legge cd. correttivo del superbonus e dal decreto ministeriale riguardante la fissazione di costi massimi specifici agevolabili ai fini dell’asseverazione della congruità delle spese, si ritiene necessario, al fine di non rischiare un forte rallentamento nell’utilizzo dello strumento agevolativo, ampliare la platea dei cessionari, tenuto conto che le banche e gli intermediari finanziari mostrano già, dopo i primi 3 mesi del 2022, importanti segni di saturazione, con il conseguente rischio che, a breve, diventi impossibile per cittadini e imprese che hanno effettuato i lavori cedere il relativo credito.

 

Inoltre, risulta urgente, che l’agevolazione relativa al cd. superbonus per gli interventi effettuati da privati su edifici unifamiliari possa essere riconosciuta, fino al 31 dicembre 2022, anche per coloro che non abbiano completato il 30 per cento dei lavori al 30 giugno 2022 (il cd. SAL).

 

Infine, data l’importanza di favorire velocemente un diffuso efficientamento energetico del maggior numero possibile di edifici, si sollecita un’attenta valutazione della possibilità di estendere il superbonus anche alle imprese che desiderino efficientare immobili di loro proprietà.

 

Testo del Parere approvato